UE: proroga obbligo di e-fattura in Italia

Pubblicato il 20 dicembre 2024

Con la Decisione numero 3150/2024 del 10 dicembre, resa nota tramite la Gazzetta dell'Unione europea serie L del 19 dicembre 2024, è stato allungato il termine per l'Italia riguardante l'uso delle e-fatture fino al 31 dicembre 2027, oppure fino all'introduzione di un sistema di fatturazione elettronica a livello europeo, se questo dovesse avvenire prima.

Dunque, l’Italia potrà adottare la e-fattura in via obbligatoria, in ambito B2B e B2C, ancora per tre anni.

E-fattura, obbligo fino al 2027

Con precedenti atti di esecuzione dell'UE del 16 aprile 2018 n. 593 e del 13 dicembre 2021 n. 2251, è stato concesso all'Italia il permesso di richiedere che le fatture vengano rilasciate esclusivamente in forma elettronica dai contribuenti residenti sul territorio nazionale e che l'adozione delle e-fatture avvenga indipendentemente dal consenso del ricevente, in deroga a:

Inoltre, con il provvedimento adottato nel 2021 (n. 2251), il Consiglio dell'Unione Europea ha esteso questa facoltà anche agli operatori sotto il regime di franchigia (inizialmente esclusi), specificando che questa autorizzazione ha validità fino alla fine del 2024.

L'approvazione di una proroga dell'autorizzazione era nell’aria, ma non ci si aspettava la durata triennale, invece che annuale, del differimento. O almeno fino alla data presumibilmente prossima dell'introduzione delle nuove regolamentazioni IVA per l'epoca digitale (VAT in the digital age, anche nota come “ViDA”), che però sta avendo rallentamenti nel percorso di approvazione.

Effetti dell’obbligo di e-fattura

Il Consiglio della UE nella decisisone n. 3150/2024 riporta che l'Italia afferma che il sistema obbligatorio di fatturazione elettronica implementato, in cui si raccolgono tutte le fatture attraverso il sistema di interscambio gestito dall’Agenzia delle Entrate, ha raggiunto con successo i suoi scopi.

Tra questi vi sono il contrasto alla frode e all'evasione fiscale, la facilitazione del rispetto degli obblighi fiscali e l'ottimizzazione della riscossione delle tasse, contribuendo così a ridurre i costi amministrativi per le aziende.

Per questi motivi, è opportuno autorizzare l’Italia a continuare ad applicare la misura speciale fino al 31 dicembre 2027.

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