L’Unione europea, rappresentata dalla Corte di giustizia, è stata condannata dal Tribunale Ue per violazione del termine di ragionevole durata del giudizio.
In particolare, con la sentenza depositata il 10 gennaio 2017 relativamente alla causa T-557/14, è stata accolta la domanda avanzata da due società sulla base dell’articolo 268 del TFUE e tendente ad ottenere la riparazione del pregiudizio che le medesime avevano subito in ragione dell’eccessiva durata di due procedimenti in materia di concorrenza, entrambi avviati nel 2006.
Le ricorrenti avevano lamentato che la durata della procedura nelle due cause fosse eccessiva, integrando una violazione delle norme dell’Unione.
E difatti, la pendenza dei due processi aveva superato di 30 mesi il termine di ragionevole durata rispetto la durata media della trattazione, davanti al tribunale, delle cause concernenti l’applicazione del diritto sulla concorrenza.
In conseguenza della condanna, l’Unione dovrà sborsare più di 50mila euro a titolo di pregiudizio sia materiale che immateriale subito dalle due società.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".