L’Unione delle Camere penali italiane si è rivolta - con lettera del 9 settembre 2019 a firma del Presidente, Gian Domenico Caiazza - a tutti i Parlamentari, Deputati e Senatori, per riportare in primo piano il dibattito sulla questione della prescrizione.
Nella missiva viene ricordato come la maggioranza parlamentare, nel precedente Governo, abbia proceduto alla sostanziale abolizione della prescrizione dopo il primo grado di giudizio.
Un intervento che avrebbe determinato - secondo i penalisti - “un vulnus profondo ai principi costituzionali del giusto processo: la prescrizione è istituto di garanzia, necessario anche per determinare la ragionevole durata del processo, a tutela non solo dell’imputato ma anche della persona offesa”.
Ne è seguito l’appello di oltre 150 Accademici di tutte le Università italiane – docenti di diritto costituzionale, di diritto penale sostanziale e processuale, Presidenti Emeriti della Corte Costituzionale – rivolto al Presidente della Repubblica in occasione della promulgazione della legge, per segnalarne i gravi profili di incostituzionalità.
L’appello e l’elenco dei relativi firmatari è stato allegato dall’UCPI alla missiva di ieri “affinché quelle ragioni e quegli argomenti possano arricchire ed orientare il dibattito parlamentare su questa decisiva quanto imminente questione che il nuovo Governo sarà chiamato da subito ad affrontare”.
L’Unione, in tema di riforme in materia sostanziale penale e processuale, si è resa inoltre “disponibile a rappresentare il punto di vista degli Avvocati, dare conto delle ragioni delle individuate criticità e spiegare le proprie proposte”.
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