Via libera per Uber, che può riprendere ad effettuare il trasporto nel territorio italiano. Lo ha deciso il Tribunale di Roma – questa volta respingendo le ragioni delle associazioni di tassisti – in senso opposto alla sua precedente ordinanza resa nemmeno due mesi fa ed in tale sede reclamata.
In particolare, si ricorda che, con ordinanza del 7 aprile 2017, i Giudici romani avevano inibito ad Uber di porre in essere trasporto pubblico non di linea (bloccando le relative applicazioni) per concorrenza sleale con i tassisti.
Questa volta invece – con ordinanza del 26 maggio 2017 – i medesimi Giudici sanciscono l’insussistenza degli obblighi per gli esercenti il servizio di noleggio con conducente, di stazionamento dei mezzi all'interno della rimessa e di ricevere prenotazioni presso le rispettive rimesse (obblighi posti dagli attuali reclamanti a fondamento della condotta di concorrenza sleale). L’efficacia delle disposizioni legislative che prevedono siffatti obblighi risulta difatti sospesa. Conseguentemente, conclude il Tribunale, le censurate condotte poste in essere dagli esercenti il servizio di noleggio con conducente, non assumono rilevanza ai fini della prospettata violazione delle regole di correttezza professionale, astrattamente idonea a fondare una responsabilità per concorrenza sleale.
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