Alcune disposizioni contenute nel Decreto “crescita” - approvato dal CDM il 23 aprile scorso - sono dedicate alla tutela del made in Italy e si sostanziano:
In primo luogo, si prevede che i marchi storici di interesse nazionale possano essere registrati, nell’istituendo “Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale” da parte dei titolari o licenziatari esclusivi di marchi d’impresa registrati da almeno cinquanta anni o per i quali sia possibile dimostrare l’uso continuativo da almeno cinquanta anni, utilizzati per la commercializzazione di prodotti o servizi realizzati in un’impresa produttiva nazionale di eccellenza storicamente collegata al territorio nazionale.
Relativamente al secondo intervento, sono previsti, da un lato, la concessione di un’agevolazione pari al 50 per cento delle spese sostenute per la tutela legale dei prodotti colpiti dal fenomeno dell’Italian Sounding – ovvero all'imitazione di un prodotto/denominazione/marchio attraverso un richiamo alla presunta italianità dello stesso - e, dall’altra, interventi agevolativi in favore delle piccole e medie imprese per la valorizzazione dei titoli di proprietà industriale, quali brevetti, marchi e disegni.
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