L’Agenzia delle Entrate nel tracciare la strategia per le verifiche e i servizi relativa al triennio 2010 – 2012 afferma che saranno rispettati alcuni obiettivi prioritari: semplificazione degli adempimenti, maggiore attività di informazione, assistenza negli adempimenti e nelle scadenze fiscali. Si tratta di una strategia elaborata dal Fisco che si propone di mettere al vertice della “piramide della tax compliance” i cittadini/contribuenti che non aderiscono patologicamente agli obblighi fiscali per lasciare, invece, alla base i cittadini e le imprese fiscalmente più corretti. Al centro della piramide – nata come risultato anche del confronto con altri Paesi – si trovano tutti quei soggetti che non hanno aderito agli obblighi fiscali, ma che si vogliono adeguare. Per quest’ultimi sono previsti gli strumenti già noti come, per esempio, gli studi di settore o gli istituti deflattivi del contenzioso. Un’attenta azione di assistenza e di consulenza dovrà essere rivolta a tutti coloro che aderiscono, ma commettono degli errori.
Un’attenzione particolare – secondo quanto emerge dalle direttrici per il prossimo triennio – dovrà essere riservata a quanto operano all’estero, soprattutto nei paradisi fiscali o verso le controllate estere.
È proprio nei confronti di questi contribuenti che l’azione di accertamento e di recupero da parte del Fisco si farà più attenta. Tutti coloro, infatti, che risultano residenti all’estero e pensano di poter lasciare debiti aperti con l’Amministrazione finanziaria italiana saranno oggetto di attenti controlli. L’azione di contrasto all’evasione fiscale si farà ancora più dura, soprattutto dopo le opportunità di regolarizzazione date con lo scudo fiscali ter e con la chance riaperta dal decreto “mille proroghe” fino al prossimo 30 aprile. L’azione di controllo da parte del Fisco si intensificherà anche nei confronti di coloro che hanno dimostrato di non avere più dimora o di non essere più domiciliato in Italia. L’agenzia delle Entrate si dice pronta a rilanciare la riscossione anche oltre confine, con attenuazione dell’azione di controllo solo per importi ridotti e inferiori a 1.500 euro. Al contrario, l’Agenzia si impegna a stringere il cerchio intorno ai contribuenti, persone fisiche o società, residenti all’estero per recuperare i loro crediti fiscali.
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