Secondo il rapporto del Censis “Giustizia e territorio”, presentato ieri a Roma alla presenza del Ministro Alfano, nel territorio italiano emergono delle disparità di giustizia; in particolare, sono state illustrate le situazioni del Tribunale di Biella, dove occorrono almeno tre anni per la conclusione di una causa civile, del Tribunale di Vicenza, in cui la giustizia civile sembra paralizzata, del Tribunale di Viterbo, efficiente ma caratterizzato da un rapporto di eccessiva familiarità tra giudici ed avvocati, del Tribunale di Benevento, dove a fronte di una discreta produttività nei procedimenti civili ordinari si evidenzia la lentezza del sistema delle esecuzioni, e del Tribunale di Messina, in cui i giudici, tra cause ordinarie e cause inerenti alla criminalità organizzata, devono affrontare una vastissima mole di lavoro. Tutte queste divergenze possono determinare danni e rallentamenti all’intero sistema giustizia ed è dunque auspicabile, spiega De Rita, presidente del Censis, stimolare un approccio che parta dalle singole realtà territoriali. Guido Alpa, presidente del Cnf afferma come risulti necessario prestare attenzione alle risorse e al monitoraggio della giustizia in sede locale. L’avvocatura, in particolare, risente molto dell’andamento delle economie locali. Secondo il rapporto, inoltre, la nuova frontiera per le professioni legali è la specializzazione. Mentre gli avvocati più giovani vengono chiamati a dirimere le controversie minori, la domanda qualificata si rivolge verso gli studi professionali complessi.
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