La Corte europea dei diritti dell’uomo, con sentenza dl 6 ottobre 2016 pronunciata con riferimento alla causa Richmond Yaw e altri contro l’Italia, ha accolto il ricorso presentato contro il nostro Paese da quattro cittadini del Ghana e volto al risarcimento del pregiudizio conseguente ad un ingiusto trattenimento ivi subito.
La vicenda riguardava il prolungamento del trattenimento dei medesimi presso un centro di identificazione ed espulsione in vista dell’esecuzione di un provvedimento di espulsione che poi era stato annullato.
La Corte di cassazione italiana, adita dai quattro, aveva, altresì, dichiarato nulla la decisione di trattenimento in quanto la stessa era stata adottata senza l’audizione e il contraddittorio con gli stessi e i loro avvocati.
I ricorrenti si erano quindi rivolti alla Corte di Strasburgo lamentando una violazione dell’articolo 5 della Cedu sul diritto alla libertà e alla sicurezza.
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