Trasformata in omicidio volontario l’accusa per la strage sulla A26

Pubblicato il 18 agosto 2011 Trasformata l’accusa per il reato commesso dal guidatore che ha causato la morte di 4 turisti viaggiando contromano in autostrada. Il Gip di Alessandria con ordinanza del 17 agosto 2011 ha modificato il fatto delittuoso da omicidio colposo a volontario richiamando il dolo eventuale.

Si ricorda che il dolo eventuale sussiste quando l’agente è conscio della concreta possibilità di realizzazione del fatto delittuoso nonché nell’accettazione di tale rischio. La differenza con la colpa cosciente sta nel fatto che nel dolo eventuale la previsione dell’evento non è incerta ma concretamente possibile, quindi l’agente accetta volontariamente il rischio.

Dai fatti si evince che il soggetto ha accettato i rischi in quanto dai dati testimoniali:
- viaggiava contromano in autostrada;
- procedeva ad una velocità elevata;
- percorreva una strada di notte, in agosto e usata dai turisti;
- ha transitato per molti chilometri (almeno 20);
- nel transito ha incontrato molti automobilisti che hanno segnalato la sua presenza.

Il soggetto era quindi pienamente consapevole di quanto stava effettuando e che avrebbe causato un sinistro stradale con conseguenze gravissime.
Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Porti - Accordo di rinnovo del 18/11/2024

22/11/2024

CCNL Comunicazione artigianato - Ipotesi di accordo del 18/11/2024

22/11/2024

Ccnl Porti. Rinnovo

22/11/2024

Comunicazione artigianato. Rinnovo

22/11/2024

CCNL Terziario Confesercenti - Accordo integrativo del 4/11/2024

22/11/2024

Società di ingegneria: validi i contratti con soggetti privati post 1997

22/11/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy