Terreni agricoli affittati: reddito determinato secondo le risultanze catastali
Pubblicato il 02 aprile 2012
A seguito di un avviso di accertamento con cui l’agenzia delle Entrate contestava ad una società agricola l’errato assoggettamento ai fini Ires e Irap degli affitti attivi percepiti a fronte di un contratto per l'installazione di antenne stipulato con un gestore di telefonia, la società ricorre dinanzi alla Ctp, che procede con l’annullamento del ricorso.
Appellando la sentenza di primo grado, l’Amministrazione finanziaria ricorre in Commissione regionale per far valere la tesi secondo cui l’attività prevalente svolta dalla società accertata non fosse agricola, ma di locazione di immobili, e i terreni sui cui erano state installate le antenne fossero da considerare beni strumentali. Ne deriva che per l’Agenzia i proventi di quei terreni si sarebbero dovuti tassare sulla base del valore dei canoni di locazione effettivamente percepiti, ridotti degli oneri specifici, e non sulla base del reddito dominicale rivalutato dell'80%, ai sensi dell’articolo 90, comma 1, del Tuir.
La Ctr Umbria, con la sentenza n.
23/1/12, conferma le conclusioni dei giudici di primo grado e ritiene corretto il metodo applicato dalla società, che ha provveduto a tassare i proventi dei terreni sulla base del reddito dominicale rivalutato dell'80%.
I giudici regionali hanno sottolineato – in ragione dello statuto della società e dei contratti di affitto dei fondi rustici stipulati – che i terreni su cui sono state installate le antenne rientrano nel patrimonio immobiliare della stessa e non sono strumentali all’attività agricola, in quanto non utilizzati direttamente per la coltivazione. Pertanto, per la corretta determinazione del relativo reddito imponibile è opportuno seguire le regole valide per i cosiddetti immobili patrimonio, che concorrono a formare il reddito nell'ammontare determinato secondo le risultanze catastali.