Con una sentenza depositata ieri, la n. 44712, la Cassazione ha confermato la condanna, per lesioni volontarie aggravate, impartita nei confronti di una donna bolognese che aveva avuto una relazione con un uomo, per diversi anni, tacendo a questi di essere sieropositiva. L'uomo, scopertosi a sua volta sieropositivo, aveva fatto causa alla ex compagna che era stata così ritenuta colpevole, in primo grado, per tentato omicidio. La decisione di appello aveva poi mutato l'imputazione in lesioni volontarie aggravate; la Cassazione ha inteso confermare proprio quest'ultima lettura spiegando che, nel caso di specie, l'elemento psicologico che aveva mosso la donna aveva rilevato come dolo eventuale e non come colpa cosciente: infatti, pur non volendo l'evento, la stessa aveva accetta il rischio che si verificasse, come risultato della sua condotta.
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