Con sentenza n. 4177, depositata il 28 gennaio 2009, la Cassazione ha respinto il ricorso avanzato dal ministero dell'Economia contro la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano aveva disposto un risarcimento per 11mila euro al sindaco di Campione d'Italia, coinvolto, ma innocente, in un'inchiesta per i reati di corruzione e associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione. I giudici di merito, in particolare, avevano indennizzato i 15 giorni di carcere e gli 11 di arresti domiciliari subiti dal primo cittadino superando il limite monetario dei 235 euro a giorno per la detenzione ed i 120 euro al giorno per gli arresti domiciliari; avevano, cioè, attribuito un indennizzo ulteriore rispetto a quello previsto dal ministero della giustizia per l'ingiusta detenzione. I giudici di legittimità, tuttavia, hanno giustificato lo sforamento dei parametri di liquidazione giornaliera in quanto la detenzione aveva colpito “un soggetto che esercitava funzioni di sindaco e che si era visto costretto a dare le dimissioni, e aveva poi trovato rilevanti ostacoli per una parallela attività lavorativa e che era stato coinvolto in una violenta campagna di stampa”.
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