Assonime, con la circolare n. 50 del 22 dicembre 2009, commenta il “Codice del consumo” entrato in vigore a seguito della pubblicazione del Decreto legislativo 206/2005 sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 235 del 2005.
In particolare, l’Associazione analizza gli articoli 27 e seguenti che trattano dell’applicazione delle norme in materia di pratiche commerciali scorrette, introdotte nel nostro Ordinamento dal recepimento della direttiva 2005/29/CE. Il dibattito è incentrato sul ruolo e sui poteri dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, sulla disciplina delle procedure e sui profili di garanzia. La scelta di affidare l’applicazione della disciplina a un’Autorità amministrativa comporta la possibilità di definire le priorità di intervento con riguardo alle ipotesi da cui può derivare un maggiore pregiudizio per i consumatori. Inoltre, la natura amministrativa dell’Autorità consente di prevenire le violazioni attraverso una funzione di dialogo e orientamento per le imprese. All’Autorità vengono attribuiti poteri sia dissuasivi sia repressivi e i provvedimenti presi possono, a loro volta, essere sottoposti all’attenzione del giudice amministrativo. Nel caso si accerti la violazione dei diritti dei consumatori e delle imprese, si può ricorrere anche ad altri rimedi di natura civilistica, come il risarcimento del danno.
Nella circolare n. 50, inoltre, vengono analizzati alcuni esempi di procedure di infrazioni desunti dall’esperienza concreta e vengono ripercorse le disposizioni comunitarie e nazionali in materia di codici di condotta, interrogandosi sulla possibilità di valorizzare questi canali nel nostro sistema, con particolare riguardo al ruolo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria.
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