Ieri, l’Italia è stata condannata dai giudici della Corte di giustizia Ue per il mancato recepimento della direttiva sui bilanci annuali e consolidati di banche, assicurazioni e altri istituti finanziari (direttiva 51/03). Con la sentenza, relativa alla causa C-161/06, si è conclusa la procedura di infrazione avviata nel 2005, per il mancato recepimento delle disposizioni comunitarie che introducono il restyling dei documenti da allegare ai bilanci. Nelle more del procedimento europeo, il Governo italiano ha comunque approvato, nel Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2007, il decreto legislativo di recepimento della direttiva 51/03, che è ancora in attesa di pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale”. La sanzione della Ue dovrebbe fare accelerare tale pubblicazione, sottraendo il nostro Paese allo stato di inadempimento in cui ancora versa. La sentenza di ieri ha carattere dichiarativo in quanto con essa accerta il mancato adempimento di uno Stato membro a un obbligo ad esso derivante dal diritto comunitario. Anche se nel Trattato non è fissato alcun vincolo per l’esecuzione della sentenza, l’esigenza fondamentale dell’applicazione del diritto comunitario impone, però, tempi brevi.
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