Va applicata la legge più favorevole vigente al momento in cui la condotta viene interamente posta in essere anche se l’evento sia intervenuto successivamente, nella vigenza di una norma più sfavorevole.
Le Sezioni Unite penali della Cassazione si sono pronunciate in tema di successione di leggi penali spiegando quale legge deve applicarsi nel caso in cui la condotta penalmente rilevante sia stata interamente posta in essere sotto il vigore di una legge penale più favorevole mentre l’evento sia intervenuto nella vigenza di una normativa più sfavorevole.
Orbene, nella sentenza n. 40986 depositata il 24 settembre 2018, il Massimo Collegio di legittimità ha sancito che, in detta ipotesi, debba trovare applicazione la legge vigente al momento della condotta.
Con l’enunciazione del principio di diritto sotteso, la Sezioni Unite penali hanno superato un contrasto interpretativo esistente nell’ambito della giurisprudenza di legittimità, rispondendo alla specifica questione sollevata, sul punto, dalla Quarta sezione penale.
Nel caso specificamente esaminato, la Corte ha annullato, senza rinvio, una sentenza di merito che, in un procedimento penale in cui l’imputato era processato per aver cagionato la morte di un pedone a seguito di sinistro stradale, aveva applicato la pena concordata sulla base della legge più sfavorevole sopravvenuta alla condotta (Legge n. 41/2016 che ha introdotto l’omicidio stradale come reato autonomo), vigente al momento dell’evento, ossia al momento della morte del pedone.
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