Studi di settore. Nuovi correttivi basati sull’indice di efficienza produttiva
Pubblicato il 10 aprile 2015
È arrivato, nella riunione che si è tenuta il 9 aprile 2015 con l’Agenzia delle Entrate, il via libera della
Commissione degli esperti sui
nuovi correttivi congiunturali degli studi di settore.
Nel modello di dichiarazione
Unico 2015 debutteranno, così, i nuovi correttivi anticrisi basati sull’utilizzo dei
modelli lineari misti per stimare l’effetto della particolare situazione di crisi economica che si riflette sui ricavi e compensi dei 204 studi di settore applicabili al periodo d’imposta 2014.
L’utilizzo della nuova metodologia impostata sui modelli lineari misti, che analizza gli effetti della crisi economica tramite la componente random, apre la strada al rischio di un eventuale slittamento in avanti dei termini di versamento di Unico 2015.
La Commissione degli esperti, che nella sua attività di valutazione ha tenuto conto di molte informazioni provenienti da varie istituzioni (Mise, Banca d’Italia, Istat, associazioni di categoria, osservatori regionali ed altri istituti di ricerca), ha sottolineato i vantaggi di questa nuova metodologia, che mostra oltre che una maggiore forza dal punto di vista statistico anche la possibilità di analizzare e scartare i soggetti anomali.
La Commissione è stata costretta a varare nuovi correttivi in grado di neutralizzare gli effetti della crisi sui risultati degli studi di settore, dopo che da un’indagine condotta su una platea di circa 2,1 milioni di contribuenti che hanno applicato gli studi di settore nel periodo 2010-2013 è emerso che la profonda situazione di crisi economica che ha colpito il nostro Paese non ha accennato ad affievolirsi neanche nel periodo d’imposta 2014.
Novità dei correttivi per il 2014
Dopo un’analisi dell’andamento della crisi che è stata misurata settore per settore, prendendo in considerazione i dati delle comunicazioni e dichiarazioni Iva annuali, trasmesse dai contribuenti entro il 28 febbraio scorso, i nuovi correttivi sono stati formulati in maniera tale da presentare alcune grosse novità rispetto a quelli passati.
Non vi è stata infatti l’abolizione degli studi di settore, come ipotizzato in passato, ma una loro
profonda trasformazione da strumento di accertamento a prodotto di compliance.
I correttivi congiunturali approvati per il periodo d’imposta 2014 presentano, così, le seguenti novità:
- si riferiscono non più solo al settore di appartenenza, ma sono dotati di una funzione unica che considera anche il territorio dove l’attività viene svolta e soprattutto l’operatore;
- sono profondamente personalizzati, per evitare possibili distorsioni;
- adottano una nuova funzione di calcolo che per tener conto del singolo soggetto si concentrerà su un nuovo indicatore di efficienza produttiva.
Questo nuovo indicatore della
misura di efficienza produttiva si basa su una funzione di produzione che mette in relazione i ricavi dichiarati (eventualmente allineati ai teorici) con il valore dei beni strumentali e il numero di addetti, consentendo così di contrastare l’evasione dei ricavi proprio tramite l’utilizzo di ricavi teorici.