Standard sociali minimi per i lavoratori del settore dello spettacolo, messi in ginocchio dalla pandemia, misure per migliorare le condizioni di vita e di lavoro per i professionisti che operano nei settori dell'arte, della cultura e della creatività: questi i contenuti principali dello Statuto dell’artista, approvato dal Parlamento europeo con la Risoluzione n. 2023/2051 del 21 novembre 2023.
Si tratta di un importante provvedimento atteso da tempo, richiesto a gran voce da Strasburgo già dal 2021 per tutelare artisti ed operatori di un settore, quello della cultura, caratterizzato da modelli di lavoro atipici, reddito irregolare e da una pressoché totale assenza di contrattazione collettiva.
Vediamo i punti principali del provvedimento.
Punto di partenza è il riconoscimento dello status di artista, vale a dire la definizione della professionalità dei lavoratori del settore culturale e creativo e il conseguente riconoscimento delle specificità delle loro condizioni di lavoro.
Gli Stati membri sono perciò invitati a tenere conto delle diverse norme applicabili ai lavoratori autonomi e subordinati dello spettacolo, adattandole per garantire l'applicazione senza impedimenti delle condizioni connesse al loro status, in attuazione anche della raccomandazione dell'UNESCO del 1980.
Elemento fondante della Risoluzione è l’esortazione agli Stati membri che non hanno ancora introdotto uno status specifico per gli artisti ad agire in tal senso, in modo da consentire a tali professionisti di accedere a un'adeguata protezione sociale in linea con la raccomandazione del Consiglio n. 2019/C 387/01.
Gli Stati membri che, invece, hanno già messo in atto uno status dell'artista devono verificarne regolarmente l'adeguatezza e a migliorarlo, ove necessario, con particolare riferimento ai lavoratori autonomi, penalizzati fortemente dalla pandemia di Covid 19.
Occorrono azioni mirate e un coordinamento rafforzato a livello dell'Unione per far sì che tutti i professionisti all'interno dell'UE, a prescindere dal proprio status occupazionale, beneficino di un accesso efficace e semplificato a regimi di protezione sociale adeguati e completi quale, ad esempio, il reddito minimo.
I professionisti del settore culturale, prosegue il Parlamento europeo, hanno pieno diritto di costituire sindacati e organizzazioni professionali e di aderirvi, e di fruire di un elevato livello di copertura della contrattazione collettiva che garantisca condizioni di lavoro dignitose e salari equi e adeguati che riflettano l'effettivo livello di istruzione, abilità, competenze ed esperienze professionali.
Attualmente, invece, i tassi di copertura della contrattazione collettiva nel settore variano in misura significativa nell’Unione europea; la Commissione e gli Stati membri sono pertanto invitati a sostenere il dialogo sociale per raggiungere una copertura di almeno l'80% entro il 2030.
Sottolineando come le donne siano spesso vittime di sessismo, stereotipi di genere e molestie sessuali, e che guadagnano solitamente meno degli uomini in posizioni equivalenti, gli Stati membri sono invitati ad adoperarsi per eliminare il fenomeno delle molestie sessuali nei settori culturali e creativi e garantire un ambiente di lavoro sicuro e sano, anche attraverso lo scambio delle migliori pratiche.
In collaborazione con le parti sociali, occorre altresì recepire e attuare rapidamente la direttiva sulla trasparenza retributiva, rafforzando il diritto all'informazione sui livelli salariali e la contrattazione collettiva, e mettere a punto nuovi strumenti per garantire parità di opportunità di carriera per le donne, le persone LGBTQI+, le persone provenienti da contesti svantaggiati e appartenenti a minoranze, anche attraverso meccanismi di finanziamento ad hoc.
Particolare attenzione viene dedicata all'automazione e all’Intelligenza Artificiale, strumenti che possono essere utili per la creazione artistica, possono contribuire alla creazione di posti di lavoro e arricchire il settore di nuovi profili professionali se attuati in modo tale che l'essere umano diventi sia la fonte che il beneficiario delle innovazioni tecnologiche.
La crescente automazione derivante dall'uso dell'apprendimento automatico, della robotica e di altre tecnologie per il doppiaggio artificiale, la trascrizione da audio a testo, potrebbe rappresentare, al contrario, una sfida particolare per gli artisti e gli altri professionisti del settore che rischierebbero di perdere il posto di lavoro, il diritto a una retribuzione, o che avrebbero comunque un peggioramento delle condizioni di lavoro.
La Commissione, previa consultazione delle parti sociali, è quindi fortemente invitata ad elaborare un approccio strategico per anticipare gli effetti delle nuove tecnologie sui posti di lavoro, sulle condizioni dei lavoratori, sul miglioramento del livello delle competenze, sulla riqualificazione e sulle esigenze della forza lavoro derivanti dall'uso di queste nuove tecnologie e ad avviare attività di formazione e istruzione in materia di Intelligenza Artificiale.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".