Per incoraggiare le cessioni solidaristiche di beni che altrimenti andrebbero sprecati, è stata pubblicata sulla “Gazzetta Ufficiale” n. 202 del 30 agosto 2016 la legge n. 166 recante "Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi".
Obiettivo del legislatore è proprio quello indicato nello stesso articolo 1 della norma, ossia: "ridurre gli sprechi per ciascuna delle fasi di produzione, trasformazione, distribuzione e somministrazione di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti".
Oltre a contenere una serie di definizioni utili ai fini dell'applicazione della normativa in essa contenuta, la Legge n. 166/2016 disciplina agli articoli 16 e 17 del Capo III, "Ulteriori misure per favorire la cessione gratuita di prodotti alimentari, farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale", gli aspetti fiscali e detta una serie di norme "incentivanti", con il fine proprio di incoraggiare le operazioni di cessione gratuita a fini di solidarietà sociale.
In particolare le disposizioni di carattere tributario e finanziario contenute negli articoli 16 e 17 riguardano rispettivamente:
- Disposizioni in materia di cessione gratuita di derrate alimentari, di prodotti farmaceutici e di altri prodotti a fini di solidarietà sociale (articolo 16);
- Riduzione della tariffa relativa alla tassa sui rifiuti (articolo 17).
Quest'ultima facilitazione fiscale attribuisce ai Comuni la facoltà di applicare un coefficiente di riduzione della tariffa sui rifiuti alle imprese che producono e distribuiscono beni alimentari, a condizione però che procedano con la cessione a titolo gratuito, direttamente o indirettamente, dei beni eccedenti agli indigenti e alle persone in condizioni di bisogno o per l'alimentazione animale.
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