L'articolo 1 del Decreto legislativo n. 50/2017 (il cui Disegno di legge di conversione è stato appena approvato in via definitiva dal Senato della Repubblica) ha esteso la platea degli enti tenuti ad adeguarsi allo split payment, il meccanismo di scissione dei pagamenti che comporta la corresponsione dell'IVA sull'acquisto di beni e prestazione di servizi direttamente all’Erario, non più al fornitore.
Ne ha dato notizia il CNDCEC nell'Informativa n. 32 del 15 giugno 2017.
In particolare, l'articolo 17-ter del DPR n. 633/72, in virtù delle modifiche apportate dal Dl, ora prevede che il meccanismo coinvolga tutte le amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, della Legge n. 196/2009, includendo con ciò gli enti pubblici non economici nazionali, regionali, locali, ivi compresi gli Ordini professionali.
Poiché è esiguo il lasso temporale per adeguarsi alla novità di legge, considerata poi l'assenza di un Decreto ministeriale attuativo, il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili ha chiesto che differissero gli obblighi derivanti dalle nuove norme, se non altro quelli di pagamento all'Erario dell'IVA addebitata in fattura dai fornitori, perché si disponga del giusto tempo per adeguare le procedure amministrative come le gestionali, al fine del rispetto della disposizione.
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