Per le Sezioni unite penali della Cassazione - sentenza n. 6591 del 16 febbraio 2009 – è punibile penalmente la condotta di chi, per essere ammesso al beneficio del gratuito patrocinio, dichiari falsamente un reddito pari a zero anche quando il suo reddito è inferiore alla soglia richiesta. Nella sentenza si legge che “Il reato di pericolo si ravvisa se non rispondono al vero o sono omessi in tutto o in parte dati di fatto nella dichiarazione sostitutiva ed in qualsiasi dovuta comunicazione contestuale o consecutiva, che implichino un provvedimento del magistrato, secondo parametri dettati dalla legge, indipendentemente dalla effettiva sussistenza delle condizioni previste per l'ammissione al beneficio”. Tale incriminazione, inoltre, risulta correlata anche al generale principio antielusivo per cui "la punibilità del reato di pura condotta si rapporta, oltre il pericolo di profitto ingiusto, al dovere di lealtà del singolo verso le istituzioni”. I giudici di legittimità, in particolare, hanno confermato una condanna a otto mesi di reclusione e 200 euro di multa impartita nei confronti di una ragazza che aveva dichiarato reddito zero, per essere ammessa al gratuito patrocinio, e invece era proprietaria di un immobile e di un'auto.
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