Sotto esame il decreto che da gennaio cambierà la disciplina Iva per i servizi

Pubblicato il 11 novembre 2009

E’ stato oggetto d’esame del preconsiglio dei ministri, tenuto in data 10 novembre 2009, il decreto di recepimento in Italia, entro il prossimo 1° gennaio, della direttiva sulle semplificazioni Iva. Nello specifico, l’articolo 7 del decreto Iva sarà sostituito da sette nuovi articoli (dal 7 al 7-septies), che conterranno disposizioni in linea con il cosiddetto “pacchetto Iva 2008, cioè con la direttiva 2008/8/Ce sul luogo di tassazione, con la direttiva 2008/9/Ce sui rimborsi a soggetti comunitari e con la direttiva 2008/117/Ce che disciplina la materia del contrasto alle frodi connesse ad operazioni intracomunitarie.

Le novità più importanti si riscontrano in tema di territorialità delle prestazioni di servizi e di rimborso dell’Imposta assolta in altro Stato dell’Unione europea. Con l’entrata in vigore di queste nuove norme verranno modificate le disposizioni finora previste dalla “legge Iva”, il Dpr 633/72, e dal Dl 331/93, in materia di “operazioni intracomunitarie”.

In particolare, varia la regola generale di tassazione dell’Iva, che dal 1° gennaio 2010 sarà applicata nel Paese del cliente se questo è considerato come soggetto passivo d’imposta; mentre, se il cliente è un soggetto privato l’imposta sarà assolta nel Paese dove è stabilito il prestatore. Finora, invece, è prevalsa la regola secondo cui la tassazione dell’Iva avveniva nel Paese del prestatore senza tener conto della posizione del cliente. Anche per quanto riguarda i rimborsi Iva chiesti da soggetti comunitari in un Paese diverso da quello in cui gli stessi sono stabiliti, viene inserita l’obbligatorietà del canale telematico per la presentazione delle istanze e sono ampliate le casistiche ammesse. Di fatto, l’articolo 38-ter del Dpr 633/72 viene completamente riscritto per meglio disciplinare le procedure di rimborso in Italia di soggetti passivi stabiliti fuori dalla Ue. Inoltre, vengono inseriti due nuovi articoli: uno che regola il rimborso dell’Iva pagata da soggetti passivi italiani in altri Stati membri della Ue e l’altro che fissa le nuove regole di rimborso dell’Iva italiana a soggetti passivi d’imposta stabiliti in altri Paesi Ue.

Le novità non hanno risparmiato neanche il meccanismo del reverse charge. Viene, infatti esteso l’obbligo dell’inversione contabile a tutte le cessioni di beni e le prestazioni di servizi forniti da soggetti passivi non residenti in Italia nei confronti dei soggetti passivi d’imposta stabiliti nel nostro Paese.

Infine, da segnalare anche i cambiamenti che dal 2010 riguarderanno gli elenchi Intrastat: l’obbligo di compilazione dei modelli intrastat sarà esteso anche a tutti i servizi resi e ricevuti tra operatori italiani e comunitari. Tali modelli dovranno essere trasmessi solo con la modalità telematica ed è prevista una nuova periodicità mensile o trimestrale. Non sarà più ammessa la presentazione annuale.

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