Con sentenza n. 42300 del 2008, la Corte di cassazione ha chiarito quali siano i limiti entro i quali deve essere applicata la misura cautelare patrimoniale della confisca qualora un gruppo di imprese, per ottenere un'importante commessa pubblica, abbia girato consistenti mazzette corrompendo dei rappresentanti dell'amministrazione locale. In particolare, la Corte ha escluso che l'intero valore dell'appalto possa costituire la base da prendere in esame per il sequestro finalizzato alla confisca. Per profitto di reato deve intendersi, infatti, il vantaggio economico di diretta ed immediata derivazione causale dal reato che va determinato tenendo conto dell'utilità conseguita in concreto dal danneggiato.
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