Pubblicato in “Gazzetta Ufficiale” n. 244 del 18 ottobre 2017, il decreto MiSE 9 agosto 2017, che apporta modifiche al precedente decreto 24 settembre 2014, recante il riordino degli interventi di sostegno alla nascita e allo sviluppo di Start up innovative in tutto il territorio nazionale.
Lo “Smart&Start” - così è chiamato l'incentivo di Invitalia a sostegno delle Start up innovative - diviene, ora, più snello e vede semplificate le procedure di erogazione dei finanziamenti agevolati. Ampliata, inoltre, anche la platea dei beneficiari.
Il nuovo provvedimento ministeriale introduce alcune novità per gli incentivi a sostegno delle Start up innovative, quali:
possono accedere alle agevolazioni anche le società costituite da non più di 60 mesi;
sono ammissibili al finanziamento gli investimenti per marketing e web marketing;
sono finanziabili anche i marchi, oltre ai brevetti e alle licenze;
è introdotta una ulteriore modalità di erogazione su presentazione di fatture non quietanzate, in aggiunta a quanto già previsto.
Soprattutto, il nuovo provvedimento datato 9 agosto 2017 modifica i criteri di accesso ai 101 milioni di euro di finanziamenti stanziati, introducendo una serie di novità per attrarre nuove imprese Start up, anche cosiddette “senior”.
I parametri per accedere ai finanziamenti sono stati così modificati: dai 48 mesi di età delle imprese, limite massimo precedente per accedere ai benefici, si passa a 60 mesi e si includono anche le Start up avviate da cinque anni e non più solo da quattro.
Ma, la vera novità riguarda l’erogazione dei finanziamenti.
L'articolo 1, comma 3 del decreto 9 agosto 2017 sancisce ora che: “l’erogazione del finanziamento agevolato avviene su richiesta dell’impresa beneficiaria in non più di cinque stati di avanzamento lavori”; inoltre, “l’erogazione della quota di agevolazione può avvenire altresì sulla base di titoli di spesa non quietanzati, il cui pagamento deve essere dimostrato in ogni caso entro 45 giorni decorrenti dalla data di accreditamento delle relative agevolazioni”.
Le agevolazioni possono, poi, essere richieste in un'unica soluzione: sarà necessario, a questo punto, produrre le fatture e le attestazioni di avvenuto pagamento. Mentre resta possibile - come in passato - richiedere, dietro presentazione di fideiussione, l’erogazione della prima quota di agevolazione che, però, da oggi non potrà superare il tetto del 25% dell’importo complessivo dell’investimento ammesso ai benefici.
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