Slitta al 15 ottobre la comunicazione dati dei beni in godimento a soci e familiari
Pubblicato il 14 marzo 2012
La data del 31 marzo 2012, originariamente fissata dal direttore dell’agenzia delle Entrate come termine per la prima comunicazione dei dati relativi ai beni concessi in godimento ai soci e ai familiari, è prorogata al 15 ottobre 2012.
A deciderlo un nuovo
provvedimento agenziale del 13 marzo 2012, n. prot. 2012/37049, che va a modificare il precedente documento direttoriale del
16 novembre 2011.
Nelle motivazioni direttoriali si legge la volontà di concedere un maggior lasso di tempo per la prima comunicazione dati, proprio
“tenuto conto delle particolari difficoltà di attuazione e della assoluta novità dell’obbligo in parola”, introdotto dalla manovra estiva 2011.
La nuova scadenza darà modo di valutare correttamente gli adempimenti da porre in essere sia riguardo a ciò che dovrà essere comunicato che con riferimento ai soggetti interessati.
Tuttavia, se si tiene conto del fatto che la modifica sostanziale riguardante la determinazione del reddito diverso in capo al socio utilizzatore del bene d’impresa è entrata in vigore dal 1° gennaio 2012, appare del tutto naturale il fatto che il nuovo obbligo sia stato fatto slittare verso la fine dell’anno, nella speranza che, nel frattempo, giungano nuovi interventi chiarificatori della norma a firma della stessa agenzia delle Entrate.
Infatti, anche se la norma nella sua essenza appare del tutto condivisibile, in quanto mira a tassare l'utilizzo personale in capo ai soci dei beni dell'impresa che dovrebbero essere destinati ad altre finalità, è altrettanto vero che ci sono molti altri aspetti da chiarire.
In primo luogo, merita una specificazione la questione dei soggetti utilizzatori dei beni d’impresa nel momento in cui gli stessi, oltre alla figura di socio, rivestono anche quella di amministratore o dipendente della società. Il nodo da sciogliere è se tali soggetti siano tenuti all’obbligo di trasmissione all’Anagrafe Tributaria dei dati relativi ai beni dell’impresa concessi in godimento a soci o familiari oppure no.
Analogamente, un chiarimento si rende necessario circa l'obbligo o meno di comunicazione dei soli finanziamenti o versamenti esistenti a fronte di un mancato utilizzo da parte del socio del bene di impresa. La proroga del termine potrebbe essere l’occasione per meglio specificare il perimetro di applicazione concreta della disposizione in parola.
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