Mentre il Governo è al lavoro per studiare specifiche misure agevolative in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto per la ricostruzione degli edifici distrutti, il nostro Ordinamento già contempla alcuni aiuti per la prevenzione antisismica, che sono finalizzati alla conservazione preventiva del patrimonio edilizio esistente così da attenuare o evitare il crollo strutturale in caso di terremoti.
Si tratta, nello specifico, della detrazione Irpef maggiorata al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, della detrazione fiscale del 65% per le spese sostenute per interventi di adozione di misure antisismiche su costruzioni che si trovano in zone sismiche ad alta pericolosità e del credito d'imposta riconosciuto agli alberghi.
Alle persone fisiche che possiedono edifici abitativi come condomini, case uni-bifamiliari e relative pertinenze, è riconosciuta una detrazione Irepf potenziata al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio. Il limite massimo di spesa per unità immobiliare su cui calcolare il bonus è di 96mila euro. La Legge n. 208/2015 prevede che la detrazione possa essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2016. Dal 1° gennaio 2017 si dovrebbe tornare all'aliquota del 36% su un limite di spesa di 48mila euro, salvo nuove proroghe.
Gli interventi antisismici, ai fini della detrazione, devono essere realizzati sulle parti strutturali di interi edifici e, nel caso di fabbricati ubicati nei centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari.
Sempre grazie alla legge di Stabilità 2016 è stata prorogata fino al 31 dicembre 2016 la possibilità di detrarre il 65% delle spese sostenute per gli interventi di adozione di misure antisismiche su abitazioni principali e immobili a destinazione produttiva, posseduti anche da persone giuridiche, che sono situati nelle zone sismiche ad alta pericolosità.
La detrazione del 65% è riconosciuta su un importo complessivo massimo di 96 mila euro per unità immobiliare, da ripartire in 10 quote annuali di pari importo. Ne possono usufruire sia i soggetti passivi Irpef che i soggetti Ires, sempre che le spese siano rimaste a loro carico e possiedano o detengano l'immobile in base a un titolo idoneo (diritto di proprietà o altro diritto reale, contratto di locazione, o altro diritto personale di godimento).
La detrazione si applica agli interventi per i quali la richiesta del titolo edilizio dei lavori è stata presentata dal 4 agosto 2013, data di entrata in vigore della Legge 90/2013, che ha convertito il Dl 63/2013 che ha previsto la misura agevolativa.
Rientrano nella detrazione del 65%, oltre alle spese per gli interventi di messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici, anche quelle per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica, le spese per l'effettuazione di perizie e sopralluoghi e tutte le altre spese per prestazioni professionali comunque richieste dal tipo di intervento.
Il Dl n. 83/2014 (articolo 1) ha previsto una specifica misura agevolativa anche a favore delle strutture alberghiere. Si tratta di una detrazione pari al 30% delle spese sostenute, fino ad un massimo di 200mila euro nel triennio 2014-2016, per il recupero di strutture alberghiere, che hanno subito anche interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, tra cui anche gli specifici interventi di prevenzione antisismica.
L’importo totale delle spese agevolabili è pari a 666.667 euro per ciascuna impresa alberghiera.
Per tale intervento agevolativo sono stati stanziati 20milioni di euro per il 2015 e 50 milioni di euro dal 2016 al 2019. Il credito d'imposta è riconosciuto fino ad esaurimento di tali fondi.
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