Siciliotti apre la seconda conferenza annuale dei commercialisti con una relazione-denuncia
Pubblicato il 19 novembre 2009
La seconda Conferenza annuale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili – Roma, 19 novembre 2009, auditorium della Conciliazione – sarà aperta dal presidente Siciliotti con una relazione-denuncia sulla grave esclusione delle libere professioni dalle grandi scelte politiche che hanno tenuto conto solo della grande industria e del sindacato con effetti distorsivi non più tollerabili. L’Irap ne è un esempio, con la sua capacità devastante di tassare il lavoro e i debiti delle imprese. “
I commercialisti avrebbero voluto vedere un'evoluzione del sistema tributario italiano verso un fisco leggero con sanzioni pesanti. Si assiste invece a una deriva in senso opposto: un fisco sempre più pesante e sanzioni sempre più leggere” dichiara Siciliotti.
Ma il presidente non lascia da parte nulla e punta il dito anche sui contratti “flessibili” che sono meno costosi per l'impresa ed è questo che ha fatto deflagrare in Italia il fenomeno della precarietà. L'impresa non è motivata a stabilizzare il precario che è un lavoratore che costa meno e può essere mandato via quando non serve più.
Quanto ai provvedimenti anti-crisi la richiesta del presidente Siciliotti è quella di rimediare all’esclusione dei professionisti che sono stati colpiti come tutti dalla recessione: i mezzi ci sono dalla Tremonti ter per gli investimenti in tecnologia alla deducibilità piena dei costi per la formazione continua e le polizze assicurative.
Nella relazione del presidente verranno toccati anche i temi della riforma della giustizia civile, del mercato del lavoro, del federalismo fiscale e dell’informativa finanziaria e contabile.
Ai lavori parteciperanno, tra gli altri, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il ministro della Pubblica Amministrazione e Innovazione Renato Brunetta, i sottosegretari Luigi Casero (Economia), il Direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera e il Generale della guardia di Finanza, Giuseppe Vicanolo.