Nel sito del Consiglio nazionale dottori commercialisti ed esperti contabili - Cndcec – in Home page, l’avviso di un comunicato stampa con data 15 aprile 2010. In esso l’intervento del presidente Siciliotti al Congresso della FEE (Federazione dei professionisti contabili europei, che riunisce i rappresentanti delle professioni economiche di oltre 30 Paesi europei) di Venezia, dove ha sostenuto che il futuro è nella multidisciplinarietà.
LA PROFESSIONE ECONOMICA AMPLII I SUOI CONFINI. Così Siciliotti, che incita ad andare oltre la mera revisione legale dei conti, per concentrarsi con più forza su altri ambiti professionali, partendo dalla governance societaria.
Dice: “Per quanto importante e comunque decisiva, la revisione legale dei conti anche a livello Internazionale non può essere l’unico traguardo di questa professione. Possiamo fare altro. A cominciare dal controllo sulla governance societaria, da fare a monte, prima che si formino le decisioni, e non a valle, come accade per la revisione dei conti, che spesso si limita a certificare l’esistenza di errori, non ad impedirli”.
Ancora, rivolgendosi ai colleghi europei e riferendosi al collegio sindacale, afferma: “in Italia un esempio valido di controllo tecnico e indipendente della governance societaria c’è già. E’ ora di mettere in comune, a livello internazionale, questa esperienza”.
Annuncia infine che nei giorni scorsi, assieme ai vertici delle professioni contabili francese e spagnola, ha sottoscritto un documento comune sul controllo indipendente della governance, sottoposto all’Ifac, il massimo organismo internazionale delle professioni economiche, con l’intento di aprire una riflessione sulla materia.
Ai commercialisti europei parla, da ultimo, dell’esperienza della professione italiana. “La nostra professione – ha detto - dopo anni di discussioni, nel 2008 è riuscita ad unificarsi, superando le divisioni tra i dottori commercialisti e ragionieri. Un’unificazione che ci ha reso più forti ed autorevoli, in Italia e nel contesto internazionale. So che in molti Paesi europei ci sono delle sovrapposizioni simili a quelle esistenti fino a qualche anno fa anche in Italia. Il mio invito è quello di percorrere le strade che portano all’unificazione e alla semplificazione. Un obiettivo per il quale siamo pronti a fornire la nostra collaborazione, anche fornendo la documentazione normativa relativa alla nascita della casa comune dei commercialisti italiani”.
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