Nel giudizio in Cassazione, l'illegalità della pena conseguente alla dichiarazione di incostituzionalità di norme riguardanti il trattamento sanzionatorio, è rilevabile d'ufficio anche in caso di inammissibilità del ricorso, tranne nel caso di ricorso tardivo.
E' quanto ha dedotto la Corte di Cassazione, Sezioni Unite, con sentenza n. 33040 depositata il 20 luglio 2015, relativamente al ricorso presentato da un imputato, condannato, ex art. 444 c.p.p., per detenzione illecita di hashish.
La questione era stata rimessa alle Sezioni Uniti, data l'esistenza di contrasti interpretativi all'interno della medesima Cassazione, collegati agli effetti prodotti alla sentenza n. 32/2014 della Corte Costituzionale, che ha dichiarato l'incostituzionalità degli articoli 4 bis e 4 vicies ter del D.l. 272/2005 – inseriti in sede di conversione dalla L. 49/2006 – così determinando la reviviscenza della precedente disciplina in materia di stupefacenti e ponendo al giudice penale, rilevanti problematiche circa la rideterminazione della pena, anche in sede di patteggiamento.
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