Sempre più similitudini tra nuovo redditometro e studi di settore

Pubblicato il 24 novembre 2010 Durante il salone degli imprenditori – che si è svolto a Milano nelle giornate del 22 e 23 novembre e che è giunto alla sua seconda edizione - si è tenuto il convegno: “come cambiano gli accertamenti: studi di settore e redditometro”.

Con l’occasione sono stati esaminati i punti di contatto tra gli studi di settore e il nuovo redditometro e si è notato come gli sforzi che l’Amministrazione finanziaria sta mettendo in atto per definire questo nuovo strumento di accertamento sintetico destinato alle famiglie ricalcano molto il percorso svolto in passato per la definizione degli attuali studi di settore.

 Un aspetto che accomuna i due strumenti di accertamento è sicuramente la predisposizione di un software, che consente anche ai singoli contribuenti che adottano il redditometro di sapere prima di effettuare i calcoli della dichiarazione dei redditi, quanto il Fisco si attende in termini di ricavi per Gerico e di reddito per il sintetico. Altro aspetto comune, poi, è la possibilità di un successivo adattamento del risultato “normale” individuato alla singola posizione del contribuente. Ciò potrà essere fatto con il contraddittorio anticipato prima dell’emanazione dell’atto di accertamento che, dunque, viene previsto anche nel caso dell’accertamento sintetico, qual è il redditometro. In questa circostanza, il risultato “standard” ottenuto dal software potrà essere adattato alla situazione del contribuente a patto, però, che ciò avvenga prima dell’emanazione dell’invito al contraddittorio. L’ufficio, infatti, sarà tenuto a chiamare il contribuente e a richiedere ulteriori informazioni e dati necessari ai fini del controllo. Anche questo aspetto risulta comune tra le due forme di accertamento, con la precisazione che nel caso del redditometro la partecipazione del contribuente all’accertamento è stabilita per legge, mentre per gli studi di settore questa pratica è definita dalla giurisprudenza ordinaria.

Proprio dalla giurisprudenza e cioè dalla Cassazione – sentenza n. 21661 del 22 ottobre scorso – arriva l’ultima conferma di quanti siano i punti di contatto tra il redditometro e gli studi di settore. La Corte, chiamata a decidere su un accertamento sintetico, ha sospeso la causa in attesa di una pronuncia delle Sezioni Unite sugli studi di settore. Il fatto sottolinea come la Corte consideri i due tipi di accertamento – sintetico e studi di settore – appartenenti allo stesso meccanismo, pur ribadendo che il redditometro ha ad oggetto l’individuazione del reddito complessivo presunto, mentre gli studi di settore i ricavi o i compensi presunti.
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