Dopo il monito del presidente dell’Odcec di Roma, anche ADC e ANC lamentano l’errata interpretazione che può evincersi dallo spot pubblicitario dell’agenzia delle Entrate, che annuncia l’introduzione dal primo gennaio 2020 dello scontrino elettronico: è fuorviante.
Il pensiero di ADC e ANC è affidato al comunicato stampa congiunto del 13 gennaio 2020.
E’ connotata da grave falsità l’affermazione in base alla quale lo scontrino elettronico renderebbe la gestione della contabilità completamente automatica.
In questo modo, viene sminuita l’importanza della tenuta delle contabilità: questa non si esaurisce nella produzione dello scontrino fiscale!
Degradata anche “l’importanza delle attività dirette ed indirette a cui l’esercente è tenuto e per l’espletamento delle quali si avvale del Commercialista, figura-perno nei rapporti economici tra il Cittadino e lo Stato, che assicura il corretto svolgimento di tutti gli obblighi fiscali e tributari, oltre che civilistici”.
Anche se il vecchio scontrino fiscale è stato soppiantato dall’obbligo di stampa del documento commerciale di vendita o di prestazione, dal punto di vista tributario, lo scontrino elettronico non mette in pensione la stampa del dettaglio dell’operazione.
Economicamente, poi, gli operatori sono chiamati a sostenere la spesa della carta chimica del documento commerciale a cui deve aggiungersi quella di una connessione internet per inviare telematicamente il dato giornaliero dell’insieme degli incassi e quella del registratore telematico.
“Ad avviso dei Commercialisti si è per l’ennesima volta persa l’occasione per consolidare il rapporto di fiducia fra contribuenti e Stato, ad oggi irrealizzato e quanto mai lontano, a causa del continuo inserimento di adempimenti fiscali”.
I professionisti si dichiarano pronti a collaborare affinché la comunicazione sulle misure fiscali sia realmente funzionale alla sua corretta divulgazione.
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