Il percorso per lo scambio di informazioni a richiesta tra l'Italia e la Svizzera ha segnato un ulteriore passo in avanti. Il 21 aprile in Senato è stato definitivamente approvato il il disegno di legge che ratifica il Protocollo sulle doppie imposizioni tra Italia e Svizzera, firmato lo scorso 23 febbraio 2015.
Il Protocollo, modificando la Convenzione del marzo 1976, pone le basi per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e per contrastare il fenomeno dell’evasione e dell’infedeltà fiscale, grazie alla fine del segreto bancario.
A questo punto, per far diventare operativo il meccanismo, è necessaria la ratifica anche da parte del Parlamento elvetico. Per quanto riguarda il nostro Paese, invece, si deve attendere solo la pubblicazione ufficiale del Ddl in “GU”, per dare definitiva esecutività al cosiddetto Protocollo di Milano per lo scambio di dati con le autorità confinanti.
Il giorno della firma del Protocollo Italia-Svizzera, ossia il 23 febbraio 2015, è quello da assumere come data di riferimento e fino al quale potranno retroagire le domande di dati ai fini fiscali, senza che possa più essere opposto il segreto bancario. Lo scambio di dati fiscali sarà, infatti, retroattivo alla data delle firma del Protocollo e consentirà alle autorità fiscali di individuare immediatamente i potenziali evasori che detengono patrimoni in territorio svizzero.
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