Ai sensi dell'art. 7 della Legge n. 300/1970, in caso di irrogazione di licenziamento disciplinare e salvo che la richiesta del lavoratore di differimento dell'audizione sia giustificata da una possibilità di presenziare meramente disagevole o sgradita, sussiste l'obbligo per il datore di lavoro di accoglierla soltanto se questa risponda ad un'esigenza difensiva non altrimenti tutelabile (Cass. 31 marzo 2011, n. 7493; Cass. 7 maggio 2015, n. 9223).
Quindi, il lavoratore ha diritto, qualora ne abbia fatto richiesta, ad essere sentito oralmente dal datore di lavoro per esercitare il proprio diritto di difesa.
Stante ciò la Suprema Corte di Cassazione, con sentenza n. 23510 del 9 ottobre 2017, ha ritenuto illegittimo un licenziamento intimato ad una lavoratrice, ritenendo ingiustificato il rifiuto opposto dalla società datrice alla richiesta di differimento dell'audizione – peraltro tempestivamente ricevuta - per impossibilità della dipendente a presenziare in ragione di uno stato di malattia debitamente certificato, ed ha condannato la società datrice all'immediata reintegrazione della dipendente nel posto di lavoro occupato.
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