Sì a vecchie regole per pensioni di precoci e esodati. Più alti i contributi degli autonomi
Pubblicato il 21 gennaio 2012
Dalle Commissioni affari costituzionali e bilancio della Camera arriva il via libera all'emendamento del Dl Milleproroghe che esenta lavoratori “esodati” e “precoci” dalle nuove regole in materia pensionistica introdotte con la manovra di dicembre. Il costo, però, verrà sopportato dai lavoratori autonomi.
Per i precoci, il correttivo prevede che, fino al 2017, sia concesso di andare in pensione con 42 anni di contributi (41 anni e un mese per le donne) anche se non avranno compiuto i 62 anni, conteggiando pure i periodi di astensione per maternità, infortunio, malattia, nonché la cassa integrazione ordinaria. Per quanto riguarda gli esodati, le regole ante riforma Monti avranno effetto fino al 2016.
La modifica suddetta ha un costo, nel senso che la copertura viene garantita da un piccolo aumento - +0,15 punti percentuali a regime nel 2016 - dell'aliquota dei lavoratori autonomi; aumento non gradito dal ministro Fornero. Per questo non è esclusa una ulteriore correzione del testo, in sede di esame dell'Aula, dove potrebbe riemergere un aumento del contributo di solidarietà sulle pensioni più alte.
Un altro emendamento concede 3 mesi in più, dall'originario 30 giugno al 30 settembre 2012, alle casse di previdenza professionali per dimostrare di avere i bilanci tecnici in regola sui prossimi 50 anni.
Infine, la proroga di un anno dell'intramoenia allargata – ossia la possibilità ai medici di esercitare la libera professione fuori dagli ospedali, ove non siano disponibili spazi interni - è stata ridotta di 6 mesi, portando l'originario termine del 31 dicembre 2012 al 30 giugno 2012. Quindi le Regioni avranno tempo solo fino al 30 giugno - prima al 31 dicembre 2014 - per realizzare gli spazi appositi per la libera professione.
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