Ernesto Maria Ruffini, nuovo direttore dell’agenzia delle Entrate, dopo aver ottenuto il benestare dalla Corte dei conti ha editato una serie di comunicati stampa, con data 21 luglio 2017, indicando come intende dirigere l'Agenzia.
Negli intenti del neo direttore vi è la necessità di dare agli italiani un servizio diverso, il cui tratto distintivo sarà il segno “meno”:
Ma “prima di tutto, ascolto continuo e dialogo instancabile con i cittadini”.
Ruffini ritiene che l’Agenzia delle Entrate deve ancor più essere al fianco di chi produce, e delle famiglie e dei cittadini che, troppo spesso, si sono sentiti circondati dal sistema fiscale, dalle numerosi comunicazioni, da calendari di obblighi mutevoli e lunghi. Occorre “rendere più leggero lo sforzo di chi ogni mattina alza la saracinesca della propria impresa”.
Da vari e autorevoli corpi intermedi del tessuto sociale, produttivo, associativo o professionale, Ruffini rileva di aver colto delle sirene d’allarme verso l’Agenzia che pongono in evidenza un rapporto difficile a cui va trovato un nuovo sistema di collaborazione che significa anche crescita.
Qui il tratto distintivo deve essere il segno “più”. Più efficienza, più dialogo, più giustizia, più fiducia, più servizi, più coesione sociale, più coerenza nelle risposte. Ed infine “più rispetto per il professionista, per l’intermediario fiscale, ma anche più rispetto e considerazione per chi, ogni giorno, indossando la maglia dello Stato, deve far rispettare leggi e regole”.
Nel suo messaggio il neo direttore sottolinea come non sia tra coloro che pensano che “gli italiani hanno nel proprio Dna la furbizia dell’evasore”. Chi nella squadra la pensa in questo modo dovrà modificare idea al più presto.
Il primo passo di Ruffini potrebbe essere di dare seguito alle parola espresse da Marina Calderone e riferite al comunicato stampa delle finanze con cui viene annunciata la proroga al 20 luglio 2017 - esclusivamente per i titolari di reddito d’impresa - del termine per effettuare i versamenti derivanti dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2016 e il versamento del primo acconto.
"Intervenire retroagendo, escludendo incredibilmente professionisti e autonomi, pare più una pessima pezza che un provvedimento organico”, afferma la Calderone.
Chiede, quindi, una seria razionalizzazione del calendario fiscale, facendo appello all’istituzione di un tavolo tecnico da insediarsi a settembre in modo da stabilire in modo definitivo le date delle scadenze del 2018.
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