Rischia una condanna il padre che sottrae il figlio per evitargli un intervento

Pubblicato il 01 aprile 2010
Con sentenza n. 12615 del 31 marzo, la Cassazione, Sesta sezione penale, ha annullato, con rinvio, una decisione di assoluzione dal reato di sottrazione di minore, pronunciata dai giudici di merito nei confronti di un uomo che aveva portato via il figlio alla ex compagna, sull'assunto di volergli evitare un intervento chirurgico.

Il Tribunale di prima istanza e la Corte d'appello di Bologna avevano rilevato la mancanza della piena prova circa l'infondatezza delle giustificazioni addotte dalla difesa dell'uomo che sosteneva di aver maturato la convinzione della pericolosità dell'intervento per il quale, tra l'altro, era richiesta anestesia totale. Di diverso avviso i giudici di legittimità, i quali hanno, per contro, sottolineato come, quella prospettata, fosse una motivazione palesemente “illogica e contraddittoria”, “posto che la richiesta del consenso all'intervento avanzata nei confronti dell'imputato cozza inesorabilmente con la inevitabilità dell'evento anche solo a livello putativo”. Al padre, “sarebbe, infatti, bastato, negare il suo consenso all'intervento chirurgico sul figlio minore per evitare l'intervento stesso”.
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