Riscatto: l'integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i comproprietari sana la domanda
Pubblicato il 24 aprile 2010
Le Sezioni unite civili della Cassazione, con la sentenza n. 9523 del 23 aprile, si sono pronunciate in materia di riscatto di immobile non abitativo statuendo che, in caso di più comproprietari, la relativa azione vada esercitata nei confronti di tutti.
Si ha, in questo caso, un'ipotesi di litisconsorzio necessario, litisconsorzio che viene sanato nel caso di successiva integrazione del contraddittorio nei confronti dei comproprietari inizialmente non chiamati in causa. Con il compimento dell'atto processuale dell'integrazione - spiegano i giudici di legittimità - viene sanare non solo la domanda viziata ma anche gli effetti sostanziali e processuali della domanda stessa, sin dal momento della sua originaria modificazione.
Nel caso di specie, l'inquilino di un capannone industriale, al fine di esercitare il diritto di riscatto, aveva chiamato in giudizio solo uno dei due coniugi comproprietari. Per la Corte, l'integrazione del contraddittorio nei confronti dell'altro coniuge era valso a sanare la notifica del riscatto giudiziale dell'immobile inviata, inizialmente, ad uno solo dei due.