Riforma fiscale: il testo al Senato per l’ok entro fine anno

Pubblicato il 15 ottobre 2012 Incassata la fiducia della Camera, il disegno di delega fiscale procede, ora, il suo iter parlamentare in direzione del Senato, dove si spera possa essere approvato, in linea con i tempi di fine legislatura, entro la fine dell’anno.

I temi che per primi verranno affrontati sono quelli relativi alla casa, all’Irap e ai regimi agevolativi. Il Governo ha, infatti, già avviato i tavoli di lavoro per la stesura dei decreti attuativi.

Relativamente alla riforma del Catasto, l’obiettivo più grande è quello di attualizzare i vecchi valori fiscali e allinearli a quelli di mercato. È importante, infatti, rivedere la disciplina degli estimi catastali su tutto il territorio nazionale prendendo come base i prezzi di mercato.

Il problema a questo punto non è tanto il metodo da applicare per compiere la tanto attesa riforma, quanto piuttosto i tempi che essa richiederà. Sono attesi tempi molto lunghi: dopo l’emanazione dei decreti attuativi, serviranno ancora 4/5 anni per attribuire una nuova rendita e un nuovo valore patrimoniale. Il dubbio che si pone è che nel frattempo i contribuenti dovranno continuare a pagare le tasse (Imu) sulla base dei vecchi valori, riconosciuti come superati ed iniqui. Proprio con riferimento all’Imu, la Commissione Finanze della Camera ha precisato che l’Esecutivo dovrà garantire l’invarianza del gettito delle singole imposte e si dovrà evitare l’aggravio del carico fiscale in particolare sulle famiglie, tenendo conto delle condizioni socio-economiche delle stesse.

Per quanto riguarda l’Irap, compito del Governo è quello di chiarire la definizione di “autonoma organizzazione” ai fini del calcolo dell’Imposta per professionisti e piccoli imprenditori. I tecnici dell’Economia dovranno, inoltre, stabilire criteri precisi in grado di dire se un bene è strumentale all’attività d’impresa e, dunque, far scattare o meno l’obbligo di versare l’imposta. Analogamente, si dovrà chiarire se la presenza di dipendenti o collaboratori è abituale o meno ai fini del pagamento, stabilendo anche in questo caso un criterio univoco.

Inoltre, verrà rivista la disciplina delle società di comodo e del regime dei beni assegnati ai soci o ai loro familiari, con il duplice obiettivo di evitare vantaggi fiscali dall'uso dei predetti istituti e di dare continuità all'attività produttiva in caso di trasferimento della proprietà, anche tra familiari.

Il testo del Ddl uscito dalla Camera richiede, infine, la razionalizzazione dei regimi semplificati contabili e fiscali. L’obiettivo di ridurre o riformare le agevolazioni fiscali dovrà, comunque, essere portato avanti nell’ottica di tutelare i redditi da lavoro dipendente e autonomo, i redditi da imprese minori e i redditi da pensione oltre alla famiglia, con particolare riguardo sempre per la salute delle fasce deboli, il patrimonio artistico e culturale, la ricerca e l’ambiente.

L’ipotesi più accreditata dovrebbe essere quella di un passaggio del versamento delle imposte “per cassa”, in base ai ricavi effettivamente conseguiti, per allineare il regime delle imposte sul reddito a quello dell’Iva per cassa, la cui entrata in vigore è attesa per il 1° gennaio 2013.
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