Con 320 voti favorevoli, 149 contrari ed un astenuto, l’Aula della Camera ha votato la questione di fiducia che il Governo aveva posto sull’approvazione dell'articolo unico contenente il progetto di legge di modifica del Codice penale, del Codice del processo penale e dell’ordinamento penitenziario. Dopo il voto sulla fiducia, il provvedimento è stato approvato in via definitiva.
Si ricorda che il relativo testo è già stato varato dal Senato, lo scorso 15 marzo.
Tra le principali novità contenute nel corposo progetto di legge si ricorda, in particolare, la disposizione che introduce l’estinzione del reato per condotte riparatorie nei casi di reati procedibili a querela, sentite le parti e la persona offesa, qualora l’imputato ripari interamente il danno mediante restituzione o risarcimento, eliminando le conseguenze del reato.
Oltre agli inasprimenti delle sanzioni per i reati di furto in domicilio e rapina nonché di scambio elettorale politico-mafioso, la riforma interviene con una nuova disciplina in materia di prescrizione, attraverso la previsione di una sospensione del decorso della medesima per un periodo di diciotto mesi, dopo la sentenza di condanna, per ciascun grado di impugnazione.
Al dichiarato fine di ridurre i tempi del processo penale, vengono quindi previste modifiche a molteplici disposizioni del Codice di procedura penale, con particolare riferimento alle indagini preliminari e ai procedimenti di archiviazione.
Contemplate anche modifiche in materia di riti speciali, rispetto alla disciplina del giudizio abbreviato, al controllo sulle sentenze di patteggiamento, alla disciplina del decreto penale di condanna. Modificata anche l’impugnazione della sentenza di non luogo a procedere che viene riarticolata su un doppio grado di giudizio.
Introdotte alcune novità per quanto riguarda i requisiti della sentenza e il regime delle impugnazioni, sulla normativa di organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero e sull’udienza a distanza.
Corposa anche la materia che, con il nuovo provvedimento, viene delegata al Governo. L’Esecutivo è, infatti, chiamato ad intervenire con decretazione legislativa in tema di regime di procedibilità per taluni reati, sulla revisione delle misure di sicurezza e del casellario giudiziale, sulla riforma del processo penale e dell'ordinamento penitenziario nonché, infine, in materia di intercettazioni.
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