Ricostruzione post sisma: restituzione del contributo se l'immobile viene venduto prima dell'ultimazione dei lavori

Pubblicato il 09 settembre 2011 Con sentenza n. 18454 depositata l'8 settembre 2011, la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso presentato da un uomo avverso la decisione con cui i giudici di merito lo avevano condannato a restituire al Comune il contributo ricevuto per la ricostruzione della casa, danneggiata da eventi sismici. In particolare, l'uomo aveva venduto al nipote la propria abitazione prima di ultimare i lavori di ricostruzione e proprio per tale ragione si era visto richiedere dal Comune il contributo erogato.

Secondo i giudici di Cassazione, tale richiesta era da considerare legittima in quanto la proprietà dell'immobile da riparare era da considerare requisito soggettivo necessario per l'attribuzione del contributo; la legge n. 219 del 1981 – sottolinea la Corte - prevedendo un contributo per la riparazione degli edifici danneggiati dal sisma a favore di coloro che ne siano proprietari, non consente che di esso possano beneficiare persone che, alienando l'immobile, abbiano perduto la qualità di proprietario.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Rider: inquadramento contrattuale. I chiarimenti del Ministero

22/04/2025

Contributi Inps, aggiornati tassi di interesse e sanzioni civili

22/04/2025

Lavoratori intermittenti: nuove regole per computo e denuncia Uniemens

22/04/2025

Sicurezza sul lavoro: chi può organizzare i corsi di formazione?

22/04/2025

Cassazione: le ferie sospendono il comporto solo se chieste in malattia

22/04/2025

CNDCEC: novità della riforma della riscossione 2025 e riapertura rottamazione quater

22/04/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy