Richiesta di nullaosta per l’invio di lavoratori in Paesi extraUe via web

Pubblicato il 06 giugno 2011 Attualmente per inviare un proprio dipendente in un Paese extra-comunitario, i datori di lavoro italiani e stranieri devono richiedere una preventiva autorizzazione al ministero del Lavoro (Divisione generale del mercato del Lavoro-Divisione I), al fine di tutelare gli stessi lavoratori sia dal punto di vista normativo (sicurezza sul lavoro) che dal punto di vista economico, rispetto ai colleghi italiani.

L’adempimento è valido sia per i lavoratori italiani che per quelli comunitari, in virtù del criterio di non discriminazione e, nel caso non venga rispettato, il datore di lavoro incorre in un’ammenda da 258,30 e 1.033 euro, che nei casi più gravi si tramuta in una reclusione da tre mesi ad un anno.

Finora, l’inoltro della richiesta doveva essere effettuato obbligatoriamente in formato cartaceo mediante l’invio di una raccomandata a/r. Per accelerare e snellire tale procedura di inoltro/rilascio dell’autorizzazione, sta per essere sperimentata una procedura totalmente telematica, con lo scopo di velocizzare l’analisi delle pratiche da parte del Dicastero, visto che la domanda potrà essere inoltrata con tutta la documentazione allegata direttamente tramite il sito web del Lavoro e anche il pagamento delle relative marche da bollo potrà avvenire attraverso la procedura già prevista per il rilascio del nullaosta da parte del ministero dell’Interno in caso i ingresso di cittadini extracomunitari.

Anche se la fase sperimentale è quasi pronta, non è facile stimare i tempi esatti entro cui la nuova pratica di richiesta del nullaosta per i dipendenti all’estero entrerà in vigore. Di sicuro vi è molta attesa da parte di consulenti e aziende, dato che il problema dell’invio dei dipendenti all’estero è molto avvertito in Italia per la presenza nel nostro ordinamento di diverse tipologie contrattuali (trasferta, distacco, missione, ecc.) a cui affidarsi, che però presentano peculiarità diverse di cui è bene che i datori di lavoro tengano conto al fine di valutare con esattezza gi effetti amministrativi, previdenziali e fiscali connessi a ciascuna di esse.
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Cuneo fiscale 2025: aumenti per pochi

09/01/2025

Cuneo fiscale 2025: cosa cambia

09/01/2025

CCNL Turismo Federturismo - Ipotesi di rinnovo del 21/12/2024

09/01/2025

Turismo Federturismo. Rinnovo

09/01/2025

Progetto “INPS in rete per l’inclusione”

09/01/2025

Redditi illeciti imputabili all'anno in cui se ne acquisisce la disponibilità

09/01/2025

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy