Riemerge, a seguito della conferma delle dimissioni del Presidente del Collegio dei Revisori della Regione Campania, Antonio Porcaro, la problematica dell’autonomia, terzietà e indipendenza dei collegi dei revisori dei conti.
Sul tema è intervenuta una nota congiunta di Massimo Miani, presidente del Cndcec, e Antonino Borghi, Presidente Ancrel, che pone in evidenza la necessità di una retribuzione adeguatamente commisurata alla responsabilità, alla complessità e alla dimensione dell’incarico di revisore dei conti degli Enti territoriali.
Miani e Borghi ritengono che sia necessario favorire il corretto e completo incardinamento nel sistema ordinamentale di ogni istituzione posto che il collegio dei revisori svolge l’importante funzione di presidio di legalità, a garanzia di una gestione degli Enti territoriali conforme a leggi e regolamenti nell’interesse delle comunità amministrate.
La nota congiunta di Cndcec e Ancrel fa presente di avere sempre messo al primo posto la formazione professionale qualificata dei propri iscritti sostenendo che: “È di tutta evidenza che l’efficace esercizio delle complesse e delicate funzioni che la legge attribuisce al Collegio dei Revisori, postula una qualificata preparazione, un’assoluta indipendenza, l’assenza di conflitti di interesse; ma, nel contempo, occorre garantire al revisore un adeguato supporto in termini di risorse umane e strumentali, oltre che una retribuzione adeguata”.
L’oneroso impegno professionale sostenuto continuamente dai revisori non può essere mortificato da compensi inadeguati, dalla mancanza di prospettive di continuità professionale, e da situazioni che ne rischiano di pregiudicarne, direttamente o indirettamente, qualità e indipendenza.
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