Responsabilità penale per lo specializzando in medicina

Pubblicato il 23 febbraio 2012 E’ stata confermata dai giudici di Cassazione – sentenza n. 6981 del 22 febbraio 2012 – la responsabilità penale di un medico specializzando che, nel completare la propria formazione in un ospedale e sotto la guida di un tutor, aveva commesso degli errori “macroscopici” – quali, ad esempio, l’errata trascrizione della diagnosi nella cartella clinica – che avevano portato ad un ritardo nell’asportazione di un tumore scoperto in un bimbo, aggravando, così, la malattia di quest’ultimo.

Per la Corte di legittimità, in particolare, la presenza del medico specializzando nella struttura ospedaliera, anche se sottoposta al controllo di un tutor, non può essere ritenuta di natura “passiva”. Lo stesso, inoltre, anche se non gode di piena autonomia non può essere considerato un mero esecutore di ordini; “si tratta di una autonomia che non può essere disconosciuta” – continua la Corte – “trattandosi di persone che hanno conseguito una laurea in medicina e chirurgia e, pur tuttavia, essendo in corso la formazione specialistica, l'attività non può che essere caratterizzata da limitati margini di autonomia in una attività svolta sotto le direttive del tutore”. Così, se lo specializzando non è in grado di compiere le attività assegnategli “deve rifiutarne lo svolgimento purché diversamente se ne assume le responsabilità”.
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