Nel corso del convegno della Cna sul tema “una nuova finanza per le piccole imprese”, il viceministro dell'Economia, Enrico Morando, ha annunciato un prossimo provvedimento del Governo che avrà come obiettivo quello di introdurre “un'aliquota zero sui rendimenti per gli investimenti “pazienti” delle famiglie, che cioè mantengano per tre anni quell'investimento”.
In altri termini, si vogliono agevolare le famiglie che avranno la pazienza di aspettare che l'investimento da loro fatto nelle PMI dia il suo rendimento, quindi sappiano aspettare comunque almeno tre anni e, in tal caso, lo Stato garantirà loro un'aliquota a zero sulla tassazione del rendimento stesso.
Dunque, in un contesto come quello attuale in cui i rendimenti dei titoli di stato sono molto bassi, si offrirà l'opportunità di “riorientare” il risparmio delle famiglie per finanziare la crescita.
La ragione del provvedimento – secondo Morando – è che attualmente il finanziamento della nostra economia è troppo concentrato sulle banche ed è, quindi, opportuno, in linea con i parametri europei, introdurre delle misure che favoriscano forme di finanziamento da parte del mercato, in aggiunta a quelle del sistema bancario.
Pertanto, anche se le banche sono uno strumento fondamentale per il credito alle imprese, sarebbe opportuno riuscire a spostare parte crescente del risparmio delle famiglie italiane verso il finanziamento diretto delle imprese. E per far ciò, è necessario favorire anche fiscalmente gli investimenti delle famiglie direttamente sul capitale di rischio delle imprese, in particolare artigiane e Pmi.
Durante il convegno della Cna ed un incontro con i professionisti a Milano, il viceministro Morando ha, poi, preannunciato anche un programma di riqualificazione energetica dei condomini a basso reddito.
La misura allo studio è volta a favorire gli interventi edilizio-impiantistici per l'efficientamento energetico di molti edifici condominiali. Si tratta di un intervento di edilizia popolare che si serve di un fondo di capitali esterni specializzato in interventi di risparmio energetico e che si sostituisce al condominio nel sostenere le spese. La fonte di finanziamento dovrebbe, infatti, arrivare non dal reddito dei condomini ma dal risparmio energetico che nel corso degli anni si va a realizzare.
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