Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha presentato, ieri 23 gennaio, alle Camere, la propria relazione sull’amministrazione della giustizia per l’anno 2019.
Nel suo intervento, il Guardasigilli ha anticipato che, entro metà febbraio, il Consiglio dei ministri provvederà a varare un Ddl delega che avrà ad oggetto la riforma del processo civile, con previsione di meccanismi semplificatori per le cause riservate alla decisione del tribunale in composizione monocratica e collegiale, per il giudizio dinanzi al giudice di pace e per le impugnazioni.
Il sistema descritto dal Guardasigilli – definito dallo stesso “a fisarmonica” - prevede una durata di due o tre udienze per le cause semplici ed un numero di udienze maggiore per quelle più complesse.
Bonafede ha proceduto con l'illustrazione della relazione, annunciando l'intento di una profonda revisione del sistema giustizia la cui stella polare del percorso sarà individuata nella necessità di mettere al centro il cittadino, la tutela dei suoi diritti e delle sue legittime aspirazioni.
Il Guardasigilli ha poi fatto riferimento all'intento di procedere con riforme condivise “condotte nell’esclusivo interesse del Paese” per le quali occorre “un metodo basato sul coinvolgimento e il dialogo con gli operatori del settore, con le forze parlamentari e con i fruitori ultimi del servizio”.
Evidenziata, a seguire, la sfiducia dei cittadini rispetto al sistema giustizia, per come attestata dai dati del rapporto Censis dai quali emerge che sono 15,6 milioni le persone che hanno rinunciato ad attivare un’azione giudiziaria per far valere i proprio diritti.
E questo nonostante l'avvocatura e la magistratura italiana siano un’eccellenza a livello internazionale.
Tra le priorità illustrate, il ministro ha fatto riferimento al sistema carcerario e all'intento di assicurare il miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti, attraverso investimenti per interventi sull’edilizia carceraria, che assicurino sicurezza e dignità, nonché con misure volte a favorire la flessibilità degli interventi di manutenzione degli edifici.
Sul fronte della corruzione, Bonafede ha evidenziato l’importanza della Legge "spazzacorrotti" o "anticorruzione" da ultimo varata (Legge n. 3/2019), utile - a suo dire - “per arginare il fenomeno corruttivo e offrire ai cittadini un’immagine di Pubblica amministrazione efficiente e funzionale”.
Per quel che concerne, invece, il tema della prescrizione, il Guardasigilli ha precisato che l'intervento contenuto nella citata Legge anticorruzione - con cui è introdotta la sospensione dei termini prescrittivi al momento della pronuncia della sentenza di primo grado - costituisce una modifica che “consentirà di tutelare la ricerca della verità e l’esigenza di giustizia”.
Lo stesso ha ricordato il preoccupante dato del 2017, dal quale emergerebbe un tendenziale aumento dei processi che si estinguono per prescrizione.
Al riguardo, Bonafede ha, quindi, annunciato che verrà messo a punto “un massiccio intervento sulle cause strutturali che determinano, oggi, la durata irragionevole dei processi, attraverso l’aumento delle risorse umane e l’ottimizzazione delle stesse, l’accelerazione dell’innovazione informatica, lo snellimento delle procedure e, soprattutto, la semplificazione degli istituti di diritto processuale”.
Il Guardasigilli ha fatto poi riferimento al testo sul codice rosso e le misure contro la violenza sulle donne, auspicandone una rapida approvazione vista la gravità e l'urgenza della tematica.
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