Regime dei minimi, chiesta proroga fino al 2013

Pubblicato il 02 settembre 2010

Il Governo italiano ha chiesto alla Commissione Ue di accettare la richiesta di autorizzare il regime di franchigia Iva per i contribuenti con fatturato fino a 30.000 euro fino al prossimo 2013.

In seguito a tale richiesta, lo scorso 23 luglio, la Commissione europea ha inviato un primo via libera al Consiglio, che ora dovrà formulare la decisione finale.

Si tratta del cosiddetto regime dei “contribuenti minimi” ed interessa tutti quei contribuenti che dal 2008 sono passati automaticamente al nuovo regime fiscale che semplifica, riduce gli adempimenti e diminuisce i costi.

Ai fini dell'Iva, i contribuenti minimi sono esonerati dal versamento dell'imposta (tranne di quella dovuta sulle operazioni soggette a reverse charge) e da tutti gli obblighi previsti dal Dpr n. 633/72 quali, ad esempio, registrazione, liquidazione, dichiarazione e comunicazione annuale. Restano invece validi gli adempimenti relativi alla numerazione e conservazione delle fatture di acquisto e delle bollette doganali; alla certificazione dei corrispettivi, eventualmente con rilascio di fattura senza addebito d'Iva; all’integrazione delle fatture d'acquisto sottoposte a reverse charge e versamento della relativa imposta, secondo quanto già precisato; alla presentazione degli elenchi riepilogativi degli acquisti intracomunitari (modelli Intrastat).

La Commissione ha ritenuto valide le semplificazioni a carico dei soggetti con volume d’affari inferiore ai 30mila euro e ha giudicato positivo anche l’impatto sul gettito. Da ciò, la proposta che il Consiglio accetti la richiesta del Governo italiano di poter prorogare tale regime semplificato fino al 2013, ovviamente sempre in via facoltativa. La data del 2013 coincide con l'entrata in vigore di una direttiva che modifica le soglie entro le quali è possibile fruire del regime di franchigia.

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