E’ in vigore dal 13 gennaio 2024 il decreto legislativo n. 222 del 13 dicembre 2023 volto, in attuazione dell'articolo 2, comma 2, lettera e), della legge n. 227 del 22 dicembre 2021, a garantire la tutela e l’inclusione sociale dei disabili nella pubblica amministrazione.
Il decreto si applica alle pubbliche amministrazioni di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165/2001 e ai concessionari dei pubblici servizi, limitatamente alle norme relative alla Carte dei servizi.
Le disposizioni mirano a garantire alle persone con disabilità l’accessibilità universale ai servizi forniti dalle pubbliche amministrazioni e soprattutto la possibilità di svolgere il loro lavoro in autonomia con la piena fruibilità degli spazi fisici e delle tecnologie alle postazioni di lavoro.
Notevole il cambio di prospettiva che assume l’inclusione sociale e lavorativa dei disabili nella pubblica amministrazione.
Gli obiettivi di tutela e accessibilità delle persone con disabilità nell’esercizio delle prestazioni lavorative e nell’accesso e fruizione dei servizi della pubblica amministrazione entrano infatti a far parte del sistema di valutazione dei risultati anche in relazione alla responsabilità dei dirigenti.
Il decreto legislativo dispone infatti che le pubbliche amministrazioni individuino un dirigente con esperienza sui temi dell'inclusione sociale e dell'accessibilità delle persone con disabilità per la definizione degli obiettivi programmatici e strategici della performance, e della relativa strategia di gestione del capitale umano, e di sviluppo organizzativo degli obiettivi formativi annuali e pluriennali.
Inoltre, nel valutare la performance individuale ed organizzativa dei singoli uffici, si dovrà tener conto del raggiungimento o meno degli obiettivi per l'effettiva inclusione sociale e la possibilità di accesso alle persone con disabilità.
Cambio di prospettiva quindi, si è detto, grazie al quale l’inclusione dei disabili è al centro dell’attività degli uffici della pubblica amministrazione al pari di tutti gli altri indici di rilevazione delle performance dei rispettivi dirigenti.
In tale contesto centrale è il ruolo delle associazioni rappresentative delle persone con disabilità iscritte al Registro unico nazionale del Terzo settore che partecipano, nei modi definiti dall'Organismo indipendente di valutazione, alla verifica dell’attuazione della normativa con facoltà di presentare osservazioni sul piano della performance e sulla relazione del responsabile del processo di inserimento
Le pubbliche amministrazioni e i concessionari di pubblici servizi devono riportare nella carta dei servizi i livelli di qualità del servizio erogato con specifico riferimento alla effettiva accessibilità delle prestazioni per le persone con disabilità, indicando in maniera accessibile i diritti di cui gli utenti sono portatori nei confronti dei gestori del servizio e dell'infrastruttura e le modalità con cui esigerli, anche attraverso gli organi o le autorità di controllo preposte.
Le difficoltà di accesso al lavoro dei disabili soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, che troppo spesso finiscono per non rispettare le indicazioni della legge n. 68/99, sono ben note a tutti e denunciate ormai da anni, ma fino ad oggi mancavano misure tanto stringenti da rendere effettiva l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità presso il principale datore di lavoro italiano, che è lo Stato.
I dati sulla presenza dei disabili nel mercato del lavoro sono infatti assai deludenti nel nostro Paese.
Secondo una indagine Istat del 2021 su cento persone con limitazioni nelle funzioni motorie e/o sensoriali essenziali nella vita quotidiana, ma comunque abili al lavoro, solo il 36% sono occupate.
Con riferimento ai giovani, poi, la Proposta di risoluzione del Parlamento europeo sulla strategia europea sulla disabilità (B9- 0123/2020), al punto 4, esprime particolare preoccupazione per i giovani con disabilità disoccupati, invitando gli Stati membri ad adoperarsi per inserirli nel mercato del lavoro in via prioritaria, ad esempio nell'ambito del programma di garanzia per i giovani.
Il decreto legislativo rappresenta quindi a un passo importante che dovrebbe rendere effettiva ed efficace l’apertura delle porte del mondo del lavoro a migliaia di persone con disabilità sempre che in Italia, paese nel quale i meccanismi di inclusione lavorativa dei disabili funzionano male e tutte le politiche attive relative al mercato del lavoro sono episodiche e poco efficaci, si passi dalla teoria ai fatti.
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