Proposte del Notariato per incentivare la ripresa del settore immobiliare

Pubblicato il 23 novembre 2013 Nel corso dei lavori del 48° Congresso Nazionale del Notariato tenuto a Roma il 22 e 23 novembre 2013, il Consiglio Nazionale del Notariato ha presentato sei proposte di legge volte al rilancio del settore immobiliare e alla ripresa economica del Paese.

Le sei “proposte” riguardano l'introduzione di una disciplina civilistica e tributaria specifica per il “rent to buy”, la possibilità di cartolarizzare i crediti derivanti dai contratti di vendita a rate con riserva di proprietà, la riduzione del carico fiscale dell'ipoteca legale a garanzia di dilazioni di pagamento del prezzo delle compravendite, la riduzione della tassazione dei canoni di locazione per gli immobili rimasti invenduti, l'esenzione dalle imposte indirette e dagli oneri di urbanizzazione delle dismissioni di beni immobili pubblici strumentali, la previsione di una soluzione normativa al problema relativo alla tassazione di registro proporzionale per il contratto preliminare.

Queste modifiche – ha spiegato il Presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, Maurizio D'Errico, – costituiscono utili strumenti per aiutare, da una parte, i cittadini a comprare casa e, dall'altra, le imprese-costruttrici a far ripartire la propria attività limitando l'invenduto.

Nel corso della prima giornata di lavoro è intervenuta al Congresso anche il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, la quale ha confermato, in primo luogo, la sintonia e la proficua collaborazione che caratterizzano i rapporti tra il Ministero e la categoria professionale.

Nel suo discorso il Guardasigilli ha, altresì, annunciato la comunicazione resa dal Dipartimento per gli Affari della Giustizia del dicastero al Consiglio Nazionale del Notariato relativamente all'articolo 6 del D.P.R. n. 137 del 2012 sullo svolgimento del tirocinio utile alla partecipazione al concorso notarile in concomitanza con l'ultimo anno del corso di laurea, il quale è stato interpretato nel senso che “coloro i quali abbiano già iniziato il tirocinio, o comunque siano iscritti al corso di laurea in giurisprudenza, alla data del 24 gennaio 2012 potranno svolgere la pratica semestrale durante l'ultimo anno di studi universitari anche in assenza di apposita convenzione”. In questo modo il Dipartimento ha inteso fornire un'interpretazione a tutela dei diritti acquisiti, evitando ingiustificate disparità di trattamento, e risolvendo la posizione di circa 700 praticanti.
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