Nella seduta di ieri 22 luglio, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE) 2018/958 relativa a un test della proporzionalità prima dell'adozione di una nuova regolamentazione delle professioni.
Il fine della predetta direttiva è quello di garantire il corretto funzionamento del mercato interno, evitando restrizioni sproporzionate all’accesso alle professioni regolamentate o al loro esercizio.
Il provvedimento, così, detta le regole per lo svolgimento della valutazione di proporzionalità da eseguire prima dell’introduzione di nuove disposizioni legislative o regolamentari o amministrative generali che limitino l’accesso alle professioni regolamentate e il loro esercizio, o a una modalità di esercizio, compreso l’uso di titoli professionali e incluse le attività professionali autorizzate in virtù di tale titolo.
Si prevede che tali valutazioni, al fine di salvaguardarne l’effettività e l’imparzialità, siano svolte da un organo indipendente e autonomo, nella specie, dall’Antitrust.
I soggetti regolatori – ossia tutte le autorità legittimate ad emanare disposizioni legislative, regolamentari o amministrative generali sull’accesso a professioni regolamentate o sul loro esercizio – dovranno provvedere alla preventiva valutazione di proporzionalità ai sensi del predetto decreto, “nell’ambito dell’analisi dell’impatto della regolamentazione degli atti normativi o dell’istruttoria degli atti amministrativi con cui si introducono nuove disposizioni limitative o modificative di quelle esistenti”.
Gli stessi procederanno utilizzando apposito questionario riportato nella tabella che verrà allegata al decreto: nella tabella, dovrà essere fornita, per ciascun quesito, una motivazione specifica e sufficientemente dettagliata per consentire di valutare il rispetto del principio di proporzionalità.
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