Prodotti difettosi No agli sconti

Pubblicato il 20 gennaio 2009

La Corte di cassazione, con sentenza n. 869 del 15 gennaio 2009, ha ribaltato la decisione con cui la commissione tributaria regionale di Milano aveva accolto le istanze di una spa alla quale era stato notificato un avviso di accertamento per le maggiori imposte sui redditi. Per i giudici di merito, l'azienda doveva pagare meno imposte perché aveva dei prodotti difettosi in magazzino. I giudici di legittimità, tuttavia, con riferimento agli artt. 59 e 60 del Tuir, hanno precisato che i prodotti difettosi non possono essere considerati beni in lavorazione e il loro valore, ai fini della determinazione del reddito di impresa, va calcolato per intero sul prezzo di mercato. “Per la valutazione ai fini fiscali delle varie componenti attive e passive del reddito” spiega la Corte, “va applicato il principio che non ha soltanto natura contabile e che impone quale criterio valutativo il riferimento al valore normale di mercato per i corrispettivi, proventi, spese ed onere in natura presi in considerazione dal contribuente”.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

Decreto contro la violenza sui sanitari in Gazzetta Ufficiale

02/10/2024

Cybersicurezza: pubblicato il decreto che recepisce la direttiva NIS 2

02/10/2024

Infortunio in itinere riconosciuto anche per lavoratori in smart working

02/10/2024

Finanziamenti per progetti di ricerca aerospaziale: domanda a fine ottobre 2024

02/10/2024

Cassa forense: figli minori in centri estivi, al via il bando 2024

02/10/2024

Titolare effettivo, guida completa all’identificazione nelle società ed enti

02/10/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy