Il Parlamento europeo ha approvato, il 5 ottobre 2017, una risoluzione che istituisce la Procura europea antifrode, volta a combattere le frodi ai danni del bilancio comunitario.
La nuova istituzione (European Public Prosecutor’s Office - EPPO) coordinerà le indagini nazionali sulle frodi a livello Ue e sarà tenuta a perseguire penalmente gli autori di reati contro il bilancio dell'Unione. Alla stessa, inoltre, è affidata la competenza giurisdizionale esclusiva a livello europeo.
La Procura europea, nel dettaglio, dovrebbe consentire un rapido scambio di informazioni, il coordinamento delle indagini di polizia, il congelamento e sequestro dei beni, nonché l’arresto transfrontaliero degli indagati, lavorando in collaborazione con Eurojust, l'Agenzia dell'Ue per la giustizia penale, e con l'OLAF, l’Ufficio europeo per la lotta antifrode.
Spetterà, ora, al Consiglio l’adozione formale del regolamento dell’EPPO che, si prevede, sarà operativa tra il 2020 e il 2021.
Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha salutato subito con favore la decisione del Parlamento Ue, auspicando anche che il prossimo passo a livello comuntario “sia quello di dotare Eppo degli strumenti e dei poteri per una efficace lotta al terrorismo internazionale”.
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